L’affascinante centro di Corinaldo in provincia di Ancona, è conosciuto dagli abitanti dei paesi limitrofi come “il paese dei matti”.
Una storia quantomeno curiosa che ha lasciato una testimonianza visibile ancora oggi nel borgo, a metà di Via della Piaggia, è quella di Scuretto.
Gaetano, ciabattino conosciuto da tutti in paese col soprannome di Scuretto, aveva una smisurata passione per il vino che sfogava nelle osterie di Corinaldo scialacquando i soldi del figlio, immigrato in America, che spediva i propri guadagni credendo di finanziare la costruzione di una casa in cui tornare a vivere con la propria famiglia una volta rientrato in patria.
Dopo anni di risparmi inviati senza avere nessun riscontro della costruzione della casa, il figlio di Scuretto chiese al padre una fotografia dell’edificio.
Scuretto non si perse d’animo, fece costruire in una delle strade centrali del borgo la facciata della tanto sospirata casa, solo la facciata, dotandola però di particolari realistici come il numero civico (5).
Si fece poi fotografare affacciato a una finestra della casa, come se effettivamente dietro ci fossero pavimenti e soffitti, muri divisori e arredi.
Scuretto spedì la foto al figlio, che non si fece ingannare, anzi smise di spedire i soldi a casa e addio bevute all’osteria per l’assetato padre.
Nessuno è poi intervenuto sull’edificio, che campeggia come la scenografia sul set di un film, a testimonianza dell’eccentricità di uno degli abitanti di Corinaldo, l’indimenticato Scuretto.
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