“La vita è teatro. Tutti in maschera!”: è questo lo slogan scelto per il carnevale di Venezia del 2012, un’edizione che si caratterizzerà per la forte presenza di spettacoli, concerti e altri vari eventi, all’interno dei teatri e nelle piazze.
Una delle tante novità di quest’anno sarà l’allestimento in Piazza San Marco del Gran Teatro, una grandiosa struttura che riprodurrà le machine teatrali del passato e farà da sfondo alle più importanti manifestazioni previste. Lo slogan “la vita è teatro…” sottolinea il legame fra teatro e Carnevale che già all’epoca della Serenissima, iniziava con la fine della stagione teatrale. Erano rappresentazioni che si tenevano nelle piazze.Ci si recava vestiti in maschera e con animo faceto e libertino, in un’atmosfera di trasgressione, di rovesciamento di ruoli. È a Venezia che dalla commedia dell’arte si passò al teatro di realistico e comico di Carlo Goldoni ed è qui che il Carnevale stimolò la fantasia degli autori che mettevano in scena le commedie.
Tanti sono i legami tra Carnevale e teatro. Basta pensare alle radici della festa, rintracciate nelle “dionisiache”, feste pagane dell’antica Grecia durante le quali gli autori di teatro venivano chiamati a gareggiare in agoni tragici. Alla base del carnevale in ogni paese c’è, come a teatro, una necessità di purificazione per accogliere il periodo pasquale, il ritorno della primavera e liberarsi attraverso l’ironia di tutte le “miserie” dell’anno.
Vi è continuità tra le antiche ritualità pagane e l’arte del mascheramento odierno. Entrambi manifestano l’intenzione di uscire dalla propria individualità ed entrare in contatto con lo “spirito” della maschera che si cerca di emulare allo scopo di parodizzarla, ridimensionarne il potere maligno che rappresenta, come avviene sui carri allegorici.Questo è lo scopo della Satira. E sono tanti gli “spettacoli” ufficializzati a simboli dei vari Carnevali sparsi sul territorio italiano.
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