zondag 6 april 2014

Olio | La Cucina Italiana PRO

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Nel V sec. a. C. Tucidide scrisse che i popoli del bacino mediterraneo principiarono a civilizzarsi quando impararono a coltivare l’ulivo e la vite. L’Italia si dimostrò paese fertile per entrambi. Non è dato però sapere con esattezza in che periodo l’ulivo arrivò e si diffuse in Liguria; forse nel Medioevo, grazie ai monaci benedettini. Per certo, a partire dal Cinquecento la produzione olivicola assunse rilevanza economica e stabilità, in quanto in quel periodo aumentò la richiesta di olio da parte di altre regioni. Gli uliveti andarono radicandosi nell’entroterra appenninico sino a raggiungere 600 metri di altitudine. Attualmente, pur diffusi in tutta la regione, sono presenti in modo particolarmente rilevante nella Riviera di Ponente, fra Imperia e Savona, e nelle vallate che si incuneano nella catena montuosa costiera. Rendono particolarmente felice l’olivicoltura locale sia il clima temperato, percorso da benefiche brezze marine, sia la composizione dei terreni, rocciosi o di origine alluvionale. Per crescere e prosperare, infatti, l’ulivo richiede, oltre a terreni preferibilmente asciutti, non solo estati calde e soleggiate, ma anche inverni non troppo rigidi, senza cioè le gelate che costituiscono uno dei maggiori pericoli per la pianta.

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