GENOVA – Il latte genovese buttato sui prati, mentre Parmalat va a comprarlo in Cina, Francia e Romania.Si allarga a macchia d’olio la protesta degli allevatori cittadini contro la società del gruppo Lactalis, proprietaria del marchio Latte Oro, che ha scelto di non rinnovare il contratto con i produttori delle Valli Genovesi. E ora c’è chi fa appello al boicottaggio.
Da alcuni giorni gli allevatori gettano il latte sui terreni in segno di protesta. Perché quello che era lo storico brand dei latticini genovesi si svincola completamente dalla produzione locale. “Questa decisione provoca danni ingenti. Ci sono molti giovani che avevano rifatto le stalle, anche con impianti fotovoltaici, indebitandosi con mutui stellari. E ora?”, si chiede Bianca Maria Lombardo, proprietaria di un agriturismo a Rossiglione, in valle Stura, dove hanno sede numerosi allevamenti.La questione è notevole, perché nelle valli genovesi, specie quelle più vicine al Piemonte e all’Emilia Romagna, c’è la più grande concentrazione di allevamenti bovini della Liguria. Sessanta aziende rinuite in cooperativa rischiano di chiudere. “La Parmalat, anche contraddicendo rassicurazioni del passato, ignora le conseguenze sociali ed economiche delle proprie scelte sul nostro territorio”, affermano Comune e Città Metropolitana di Genova in una nota congiunta. E Cristina Lodi, presidente della Commissione metropolit
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