[…] Siamo a Belforte del Chienti, in provincia di Macerata, un piccolo paese di nemmeno 2000 abitanti. Proprio come una sentinella, è arroccato su un’altura che domina il fiume Chienti, ed è da questa felice posizione geografica che il paese trae il proprio nome (“bel forte” o “bella fortezza”).
Il castello, sorto nel XII secolo, è stato aspramente conteso tra Camerino e Tolentino, finché, caduto nelle mani di Francesco Sforza, è entrato a far parte dei domini dello Stato Pontificio prima e del nuovo Stato Italiano poi.
Le mura castellane attualmente visibili risalgono al XIV secolo, anche se sono state in parte ricostruite a est nel Settecento e ulteriormente restaurate nel secolo scorso.
Belforte del Chienti ha dalla sua non solo bellezze paesaggistiche, ma anche eccellenze artistiche ineguagliabili (e lo dico con una punta di sano orgoglio campanilistico).
Tra queste, il Polittico di Giovanni Boccati (1468, Chiesa parrocchiale di Sant’Eustachio), straordinario esempio di arte tardogotica della Scuola Camerinese, indicato da voci ufficiose come polittico più grande d’Europa. Personalmente, ogni volta che entro in questa chiesa sono letteralmente rapita da queste tavole dorate, ben 35, che raccontano la devozione di un paese.
C’è poi la Chiesa di San Sebastiano, eretta dalla Comunità a protezione dalla peste nel 1479, che conserva ancora oggi resti di affreschi ex-voto ed un esemplare portale in cotto; l’edificio, oggi sconsacrato, ospita il MIDAC – Museo Internazionale Dinamico di Arte Contemporanea, un luogo multiespressivo (fotografia, pittura, scultura, video-arte) in cui i lavori esposti sono realizzati da artisti di tutto il mondo.
A completare l’idillio, una gastronomia senza pari: olio, formaggi, miele, salumi tipici, pane e dolci tradizionali rigorosamente prodotti in loco, senza contare che Belforte, insieme ai limitrofi Comuni di Serrapetrona e San Severino Marche, è zona di produzione della famosa Vernaccia D.O.C.G. di Serrapetrona, spumante rosso naturale proveniente da uve del vitigno omonimo, coltivato su una superficie vitata complessiva di soli 45 ettari.
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